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Ninja – le 18 abilità e le armi in dotazione

Le diciotto abilità Shinobi

Secondo i membri del Bujinkan, l’organizzazione che racchiude le 9 scuole esistenti di Ninjutsu, le  Ninja Jūhakkei (“le diciotto discipline”) furono dichiarate per la prima volta nei rotoli della scuola Togakure-ryū e divennero definitive per tutte le scuole ninjutsu.

Le 18 discipline sono:

  1. Bajutsu – equitazione
  2. Bōjutsu: tecniche del bastone
  3. Bōryaku – tattica
  4. Chi-mon – geografia
  5. Chōhō – spionaggio
  6. Hensōjutsu: travestimento e imitazione
  7. Intonjutsu: fuga e occultamento
  8. Kayakujutsu – pirotecnica
  9. Kenjutsu – tecniche della spada
  10. Tecniche Kusarigamajutsu – kusarigama (falce a catena)
  11. Tecniche Naginatajutsu – naginata (bastone lungo con lama innestata)
  12. Seishinteki kyōyō – raffinatezza spirituale
  13. Shinobi-iri: furtività e infiltrazione
  14. Shurikenjutsu: tecniche di lancio di armi
  15. Sōjutsu – tecniche di lancia
  16. Sui-ren – allenamento in acqua
  17. Taijutsu: combattimento senza armi
  18. Tenmon – meteorologia

Equipaggiamenti e armi

I seguenti strumenti potrebbero non essere esclusivi del ninja, ma sono comunemente associati alla pratica del ninjutsu.

Strumenti di azione furtiva

Kaginawa o rampino rampicante – arrampicata e strumento composito che ha anche funzione di arma.

Shinobi shōzoku – il noto abbigliamento ninja.

 

Armi singole

 

Kakute – anelli simili a fedi nuziali moderne con spine nascoste e spesso velenose, tipicamente indossate dal kunoichi (ninja femminile), e che consentono ai ninja di strangolare silenziosamente i nemici con le estremità appuntite contro il collo o la gola.

Makibishi – sono oggetti appuntiti che usati per rallentare gli inseguitori o nella difesa delle fortificazioni. Quelli di ferro erano chiamati tetsubishi mentre quelli fatti dal baccello secco della castagna dell’acqua erano di tipo naturale chiamati tennenbishi.

 

Tekagi-shuko e Neko-te – armi “artiglio” a mano, con funzioni che vanno dall’attacco, alle parate dei colpi di spada o per arrampicarsi ad esempio sugli alberi.

 

Shobo: un’arma da lancio o per bucare, simile nella forma al kubotan e allo yawara, ma spesso con un anello di presa centrale.

Kubotan o “bastone manuale” – usato principalmente per i punti di pressione e sottomettere gli avversari.

Tekko – letteralmente “ferro”, “dorso della mano”, una versione iniziale di tirapugni.

Tessen: un ventaglio pieghevole con struttura in ferro. Potrebbe essere usato anche per tagliare il nemico.

Jitte: letteralmente “dieci mani”, è un’arma bianca manesca del tipo manganello, simile al sai.

Kunai: uno strumento multiuso. In origine semplicemente usati come attrezzi da giardinaggio, furono in seguito modificati in coltelli utilizzando utilizzandolo con la lama rivolta all’indietro e l’indice nel piccolo anello.

Shikoro: usato come strumento per aprire le porte e pugnalare o tagliare.

 

Ono – ascia di guerra giapponese.

 

Armi singole composte

Kusarigama – letteralmente “catena-falce”, è un kama legato a un peso, o con una lunga corda o catena. È formato da una catena alle cui estremità sono fissate un falcetto (Kama) e un peso d’acciaio, è un’arma che può bloccare, frantumare e tagliare.

Kyoketsu-shoge – letteralmente “correre intorno per i campi e le montagne”, è un dardo con corda ad uncino, con un anello metallico all’estremità opposta. La catena o la corda, talvolta fatta di capelli umani o di crine di cavallo per la forza e la resilienza, poteva essere usata per scalare, bloccare o legare un nemico.

Kusari-fundo, noto anche come manriki o manriki-gusari: un’arma a catena e pesante. Composta da una catena corta appesantita alle estremità da dei corpi contundenti di forma sferica/parallelepipoidale.

 

Armi a proiettili o da lancio

 

Shuriken: varie piccole armi portatili tra cui lanciare stelle, freccette e lame che potrebbero essere utilizzate per pugnalare, squarciare o lanciare.

 

Fukiya: un fucile da caccia giapponese, in genere una cerbottana con dardo avvelenato.

Chakram: proiettili a forma di disco usati come armi da lancio o in combattimento corpo a corpo. È un’arma di origine indiana, è fondamentalmente un cerchio metallico con un bordo esterno estremamente affilato. Sembra fossero lanciati agganciandoli con l’indice all’interno (non facendoli ruotare intorno al dito come diffusamente si pensa) o scagliandoli da sotto il braccio tenendoli fra l’indice e il pollice. A causa della sua forma aerodinamica non è facilmente deviato dal vento. La parola chakram deriva dal termine sanscrito “chakra”, che significa cerchio o ruota. Per capirci l’arma è quella dell’omonima regina guerriera della serie televisiva Xena.

Si aggiungo ai suddetti :

  • Yumi e Ya: arco e freccia tradizionali giapponesi.
  • Bo-hiya: una freccia di fuoco.

Bastoni e Spade

Nagamaki – letteralmente “lama con innestamento lungo” è un’asta in cui la lama ha grossomodo la stessa lunghezza dell’asta.

Naginata (vedi articolo) : asta lunga con lama innestata usato da donne e samurai.

Yari – lancia tradizionale giapponese, simile alla naginata.

Katana: una spada lunga e curva a un solo taglio, più comunemente usata dai samurai o dai ninja camuffati da samurai.

Wakizashi: una spada corta che può essere nascosta sul corpo del ninja, anche un’arma di riserva. Veniva utilizzata durante la cerimonia di suicidio del Seppuku o come lo conosciamo noi harakiri.

Ninjatō: un’arma da taglio usata dai ninja come spade. Differisce dalla katana in quanto è dritta non presenta la classica curvatura della katana. C’è qualche dubbio sul fatto che i ninja abbiano effettivamente usato tali spade. era un’ipotetica arma principale di un ninja. Essa veniva legata alla cintura (sul fianco sinistro, oppure destro se mancini). Nel caso lo shinobi avesse dovuto scalare una parete o compiere azioni, che sarebbero risultate impedite portando il ninjatō al fianco, lo legava alla schiena.

Tantō: un pugnale tipico del Giappone con lama di 30 cm. In battaglia, il bushi (samurai) lo portava dietro alla schiena, per comodità, in quanto l’estrazione della katana e del wakizashi doveva essere fluida e senza intoppi. Il tantō era quasi sempre privo di tsuba (“guardia”) per capirci il cerchietto tra manico e lama.

Kaiken – simile al tantō e utilizzato anche dalle donne per la difesa personale in luoghi con spazi piccoli dove katana e wakizashi erano inutilizzabili.

Bokken – letteralmente bok(u), “legno” e ken “lama” è la tradizionale spada di legno usata nelle arti marziali giapponesi, tipicamente modellata su katana.

 

 

Shinai: la spada di bambù usata nel kendō e tipicamente utilizzata nel “go dan test” del ninjitsu

 

Si aggiungo ai suddetti :

  • Hanbō, bō, jō e Tambō: bastoni di vario tipo e lunghezze.

In conclusione con una tale varietà di armi e capacità ed un allenamento continuo sicuramente questi guerrieri erano efficaci e antagonisti persino dei samurai.