Uke – Ruolo da allenare con impegno
Uke è un termine utilizzato in anime e manga, è la contrazione del verbo ukeru (accettare) ed indica, in una coppia, il personaggio passivo, non solo a livello fisico sebbene tale fosse in principio la sua origine, ma anche più remissivo da un punto di vista caratteriale e psicologicamente più “instabile”. Uke è contrapposto a Seme che è la contrazione del verbo semeru (attaccare) ed indica, in una coppia, il personaggio attivo, non solo a livello fisico, ma anche dominante da un punto di vista caratteriale.
Bene, la cosa interessante è che questi termini pare abbiano origine proprio dalle arti marziali, all’interno della relazione maestro-discepolo intercorrente tra samurai. I caratteri sono altamente idealizzati, fondendo qualità sia maschili che femminili.
Uke (受 け) è nelle arti marziali giapponesi la persona che “riceve” una tecnica. L’azione che esattamente compie Uke varia tra le diverse arti e spesso all’interno dell’arte stessa a seconda della situazione. Ad esempio, in aikido, judo kata e ninjutsu, uke inizia un attacco contro il loro compagno, che si difende. Una cosa che dovrebbe accomunare le situazioni è che in teoria, Uke, è quello che alla fine perde.
Il significato di Uke è profondamente diverso a secondo della situazione marziale che si sta allenando, abbiamo già trattato I, sen go sen e sen no sen ossia attaccare, contrattaccare o anticipare l’attacco (lo so è riduttivo ma si può leggere il nostro apposito articolo) e ad esempio in sen go sen il ruolo di Uke è riuscire a portare il suo attacco addirittura per primo ma viene poi bloccato e contrattaccato da Tori che vince, mentre in sen no Sen il ruolo di Uke è intenzionale nell’attacco ma Tori lo sconfigge (intercetta) prima che il suo attacco sia avviato.
E’ giusto il momento di introdurre, il concetto di Ukemi che tradotto letteralmente significa “corpo ricevente”, è un’abilità che consente di allenarsi e fare da Uke in modo sicuro. Questa abilità include tecniche di caduta e rotolamento spesso utilizzate come un vero e proprio esercizio di riscaldamento muscolare. Nell’aikido, nel judo, nel jujutsu e anche nel Nippon Kempo è frequente iniziare l’allenamento con Ukemi partendo con una serie di cadute in avanti, dietro e laterali usate anche per condizionare il corpo.
Il ruolo di Uke è importantissimo per la corretta esecuzione e riuscita delle tecniche in allenamento, immaginiamo negli Ippon o Yakusoku kumite di alcuni stili di karate, se Uke non facesse esattamente quello che ci si aspetta, alla giusta distanza, col giusto timing, non avremo certo la spettacolarità del gesto tecnico oppure nei Kata (vedi articolo) a più persone che prevedono sequenze sen no sen e sen go sen come ad esempio quelli del Nippon Kempo, un Uke approssimativo renderebbe l’azione improvvisata o poco fluida.
In sintesi un Uke deve essere bravo e il ruolo che svolge durante l’allenamento è difficile da sostenere quanto quello di Tori, per questo come praticanti impegniamoci e diamo il massimo anche quando siamo Uke, perché impariamo molto in questo ruolo (guardia alta, posizione corretta e marziale e via dicendo). Inoltre si ha l’onere di fare il massimo per supportare Tori, agevolandolo sopratutto nella fase iniziale di studio della sua tecnica e introducendo via via meno collaborazione nelle successive lezioni.
Tori e Uke lavorano insieme, nessuno dei due è più importante. Essi pianificano ed eseguono insieme la composizione degli elementi di dettaglio del gesto marziale in modo da ottenere l’esatto scopo finale con la massima precisione tecnica di ambedue gli attori.
Buon allenamento con Kiai (vedi articolo) e Kime (vedi articolo) sia da Tori che da Uke