Trasforma il conflitto interiore in un’alleanza vincente
Dopo una lettura della rivista “Riza psicosomatica del mese di novembre 2019” siamo rimasti colpiti da un articolo che illustra come attingere alle nostre risorse e come nel panico far affiorare il lato guerriero che nascondiamo. Lo abbiamo letto più volte e ci siamo convinti che possa essere applicabile anche nell’ambito marziale. Perché un vero artista marziale, volente o nolente, è sempre alla ricerca di esercizi di miglioramento delle qualità fisiche e psicologiche, per alleare corpo e mente.
l’esercizio è questo
“Quando hai l’ansia, isolati, chiudi gli occhi, e immagina che dentro di te ci sia un guerriero forte e combattivo, che tutti temono.
Al suo fianco, immagina anche una fanciulla timorosa e spaventata proprio dalla presenza di quel soldato dall’aspetto truce. Lascia che si guardino un po’ e poi falli avvicinare, lentamente, piano piano. Si prendono per mano e si sorridono: il combattente ha incontrato la dolcezza e la tenerezza, la ragazzina la potenza e la forza. Insieme, potranno vivere in pienezza e armonia, nella fusione fra le polarità opposte della personalità, vincolate ora in un’alleanza che potrà portare solo buoni frutti.
Molto romantico ma probabilmente da una prima lettura sembra poco efficace per un artista marziale. Quindi spieghiamo meglio perché abbiamo visto in questo esercizio, qualcosa di utile per migliorarci.
Abbiamo pensato a tutte le volte che dobbiamo eseguire quella tecnica che sappiamo già di non sapere fare e che sicuramente saremo ridicoli nel tentativo di impararla. Quello sparring con quel compagno particolarmente rude o con il maestro, con qualcuno che sappiamo già, sarà più bravo di noi e probabilmente saremo in sottomissione per tutta la durata dell’allenamento. Bene, proprio prima di quelle occasioni, dobbiamo pensare a questo esercizio e ad accettare la normalità. Lasciamo che il guerriero che è in noi si alzi, attui un maggior impegno, consapevole di avere al proprio fianco anche una ragazzina tenera, il nostro lato umano da difendere e che vivono ambedue dentro di noi. Rendiamoci consapevoli di avere paure e ansie che derivano solo da noi e che quella che potrebbe sembrare una nuova sconfitta imminente è in realtà un percorso di stabilizzazione mentale tra il guerriero e la ragazzina.
Dobbiamo conquistare autostima, sicurezza e felicità nel fare anche quello che non ancora ci riesce. Fino a quando cercheremo di domare o evitare non sconfiggeremo le paure e l’ansia che ci tolgono anche la concentrazione necessaria alla corretta coordinazione tra corpo e mente. Per questo il guerriero deve incontrare la bambina, superare le ansie andandogli incontro, percependo bene il proprio tremare, i propri dubbi, il passo incerto. E forse così, realizzeremo che la gran parte dei timori che proviamo, non sono altro che proiezioni di emozioni interne, che svaniscono come miraggi al nostro passare e accetteremo che è vero, ancora non riusciamo a fare determinate cose. Ci adegueremo alla necessità di lavorare più duramente degli altri, ma stavolta con il sorriso, dando la serenità alla ragazzina che vive in noi perché è difesa dal nostro guerriero interno che la protegge e al contempo accetteremo che la bambina possa mitigare la rabbia del guerriero.