Kiai – il grido di battaglia
Il Kiai è conosciuto come il grido che viene urlato durante l’attacco contro l’avversario. Il grido non è solo un aspetto superficiale del Kiai. Ancora più importante è l’aspetto psicologico che contiene lo stato di disponibilità (Zanshin) in cui si può direttamente reagire ad ogni attacco improvviso. è uno stato di allerta di un livello tanto elevato e di tale energia (Ki) che il grido prorompe spontaneamente.
Originariamente nel kata non esisteva alcun punto fermo per il Kiai, e tuttavia attraverso la standardizzazione dei kata è stato assegnato un posto determinato che bisogna osservare in talune circostanze: nelle gare, durante la lezione, e durante gli esami. Durante l’addestramento tuttavia il il kiai dovrebbe sorgere naturalmente e impiegato spontaneamente.
il kiai può essere utilizzato per elevare il proprio stato di disponibilità (Kamae) e l’energia in esso contenuta. Se il Kiai fosse sviluppato nel suo pieno potenziale e fosse raggiunto l’alto stato di disponibilità ad esso collegato, si avrebbe la massima capacità di difendersi contro ogni attacco dell’avversario o se vogliamo la massima precisione e forza nell’attaccare un avversario.
Inoltre esiste anche la capacità di utilizzare il suono del Kiai per intimidire l’avversario e per intaccare la fiducia in sé.
Pertanto possiamo definire il kiai come il grido di battaglia per intimorire l’avversario ma soprattutto per rafforzare il proprio spirito.
Il Kiai è spronante, pieno di intenzione, rafforza la volontà di portare a compimento correttamente una tecnica marziale studiata.
Il Kiai è è un’unione interiore per generare una reazione.
La parola è formata da ‘ki’ (気) sta per energia vitale e in giapponese mente intesa come volontà (romanticamente predisposizione d’animo) e da ‘ai’ (合, 合い), (da alcune fonti contrazione del verbo “awaseru ” in giapponese unire), può essere tradotto come unione , congiungere, ovvero una manifestazione dell’energia vitale interna unita e direzionata con un suono. A questo scopo si utilizza il grido come modo di controllare e di dirigere le energie (Ki) . Nelle pratiche marziali il kiai è di estrema importanza è ancora oggi impiegato in quasi tutte le discipline giapponesi come il karate, il judo, il Nippon Kempo o l’aikido.
Un riflessione, forse anche un’applicazione scientifica del kiai, in fondo nell’allenamento dal punto di vista del corpo umano, la massima espressione della forza “esplosiva” deriva dalla capacità del corpo di raggruppare contemporaneamente il numero più alto possibile di fibre rosse muscolari di tipo 2, quindi contemporaneamente (“unire – ai“) le “fibre muscolari” ( “mente ed energia vitale – ki“)
In conclusione, non dimenticate, il Kiai serve, funziona se usato vi darà forza e sicurezza e dal diaframma, non dalla gola 🙂
Fonte ispiratrice
Karate. I kata classici nell’insegnamento dei grandi maestri
Di Werner Lind