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Kanryo Higaonna – il Naha-te del guerriero dal pugno di ferro

Higaonna Kanryō (東恩納 寛量10 Marzo 1853 – 15 dicembre 1917), anche conosciuto come Higashionna West, fu un karateka e maestro fondatore  di uno stile di combattimento noto al tempo come Naha-te.

Kanryō Higaonna

Higaonna nacque a Nishimura, Naha da una famiglia di commercianti, la cui attività principale consisteva nel commercio di beni verso il nord di Okinawa e nel trasportare legname da ardere a Naha. La legna era un bene molto costoso nelle Isole Ryukyu, tuttavia la sua famiglia apparteneva ad una bassa classe sociale (Shizoku) conosciuta come (Chikudun Peichin)

Gli ideogrammi del nome della sua famiglia (東恩納) si pronunciano “Higaonna” ad Okinawa, e “Higashionna” in Giappone. Nelle lingue occidentali le due pronunce vengono utilizzate senza grandi differenze.

Aveva un fratello di 5 anni più grande , Higaonna Kanryu, il quale viveva ad Higashimura ed era conosciuto come “Higashionna East”.

Nel 1867 Higaonna iniziò a studiare il Monk Fist Boxing (Luohan Quan) da Aragaki Tsuji Pechin Seisho, un portavoce e interprete cinese per la corte di  Ryūkyūan. Al tempo in cui il termine Karate non era ancora di uso comune,  in cui si parlava di arti marziali semplicemente parlando di “mano”, anteponendo semplicemente l’area di origine, come ad esempio: Naha-te, Shuri-te, o più semplicemente Okinawa-te.

Aragaki introdusse Higaonna alle arti marziali presso il dojo di Kojo Taitei a Fuzhou. Higaonna passò molto tempo studiando con diversi maestri di arti marziali cinesi. I primi 4 anni probabilmente studiò con  Wai Xinxian, Kojo Tatai e/o Iwah at presso il Dojo Kojo.

Nel settembre 1870, con l’aiuto di Yoshimura Udun Chomei,  Higaonna ottenne il permesso di andare a Fuzhou, con il pretesto di andare a Pechino per svolgere attività di interprete per i funzionari di Okinawa. Alcuni documenti attestano che ne marzo 1873 si recò a Fuzhou nella provincia di Fukien in Cina, nonostante altri documenti ne parlino anche nel 1870.

Kanryo in seguito si allenò con un maestro di nome Ryū Ryū Ko, tuttavia il suo nome non venne mai registrato come Kanryo Higaonna.  Secondo una tradizione orale, Kanryo trascorse anni al servizio del maestro Ryū Ryū Ko, finché non salvò sua figlia dall’annegamento durante una piena e così supplicò il suo maestro di insegnarli  (la boxe della gru bianca) come ricompensa per il salvataggio.

Negli anni 1880, dopo l’annessione di  Ryūkyū al Giappone, Kanryo tornò ad Okinawa e continuò a dedicarsi all’attività di famiglia. Iniziò inoltre ad insegnare arti marziali a Naha e nei dintorni. Iniziò ad insegnare ai figli di Yoshimura Udun Chomei. Il suo stile si distingueva per l’integrazione di tecniche forti e tenui in un unico sistema. Divenne talmente importante che il nome “Naha-te” venne identificato con il sistema Higaonna Kanryo. Fece diversi viaggi in Cina dopo quel periodo. La sua ultima visita risale al 1898 quando accompagnò Yoshimura Chomei e due suoi figli a Fuzhou con una scorta fornita dalle autorità locali.

Quanto sopra esposto è grossomodo riportato in diversi testi, ma sempre con leggere differenze, di seguito un brano tratto dal libro i grandi maestri di Okinawa Di Shoshin Nagamine che racconta grossomodo la stessa vita :

Higaonna Kanryo Okina – guerriero dal pugno di ferro

Dopo 10 anni di assiduo allenamento in Cina, Higaonna Kanryo è stato l’uomo che più di ogni altro si è adoperato per  far rivivere a Naha la morente pratica del chuan fa. Il 27 Aprile 1976 mi recai a trovare Higaonna Hide, un discendente di Kanryo, nel villaggio Makishi di Naha per esaminare l’albero genealogico dlla sua famiglia. Stando ai dati in suo possesso, Higaonna era il quarto figlio di Higaonna Kanyo, discendente di nona generazione del clan  Shin di Okinawa. Higaonna nacque nel villaggio Nishi di Naha nel 1853, lo stesso anno in cui l’ammiraglio Perry approdò alla nostra isola. Il suo nome cinese era Shinzen’en. Il padre di Higaonna, Kanyo, si guadagnava da vivere commerciando all’ingrosso e al dettaglio, ma il trasportare legna da ardere su di un yenbarusen (tipo di imbarcazione) non gli procurò mai denaro sufficiente da consentire una buona educazione per suo figlio.

Chuan Fa

Sebbene piuttosto basso, Higaonna era elastico e dotato di riflessi pronti, il che gli procurò una certa reputazione nel tegumi (sumo) e nel to-de. Nel 1873, quando aveva circa vent’anni, Higaonna cominciò ad allenarsi rigorosamente sotta la guida dell’intelligente maestro di arti marziali Maya Arakaki (Arakaki Seisho, 1840-1920). Grazie alla sua buona risposta all’allenamento formale, il talento di higaonna progredì velocemente. Difatti diventò così bravo sotto la tutela di Araraki che il suo nome divenne ben presto conosciuto in tutta l’area di Naha. Da uno studente anziano che si era allenato a Fuzhou, Higaonna aveva sentito i racconti sul luogo di origine del to-de e su quanto fosse importante il chuan fa in quel luogo. Carattere ambizioso e avventuroso, desiderò ardentemente di compiere anch’egli un giorno il pellegrinaggio.

In quei tempi Naha era l’unico porto locale da cui si poteva partire per la Cina. Oltre alla funzione ufficiale di porto commerciale per il governo, il porto di Naha era anche sede di uno sciame di spedizionieri marittimi privati chiamati touichibee. Sapendo che molte imbarcazioni cinesi erano ancorate nel porto di Naha, Higaonna condusse spesso per lavoro la barca di suo padre attraverso il porto con il proposito di riuscire a conoscere gli spedizionieri.

Alla fine Higaonna si era fatto numerosi amici, uno dei quali era il padrone di un battello che faceva rotta avanti e indietro con il porto di Fuzhou. Avendo saputo del suo desiderio di recarsi in Cina, il padrone del battello accettò volentieri di prenderlo a bordo.. Poiché veleggiava secondo i venti stagionali, il battello su cui era imbarcato Higaonna gettò dapprima l’ancora all’isola di Kume. Poi, verso i primi di marzo, levò le sue vele in direzione di Fuzhou dove, acompagnato da un cielo terso, arrivò in meno di una settimana.

Malgrado l’opinione generale che a Fuzhou Higaonna abbia preso lezioni da Ryuryuko, io propendo per l’ipotesi di Shimabukuro Kotoyu secondo la quale egli studiò sotto la guida di Wai Xinxian.

Allenarsi in Cina fu impegnativo per Higaonna. Fu dapprima istruito sulle modalità dell’ASHI SABAKI (spostarsi) e sulle tecniche di respirazione, dalle quattro alle cinque ore al giorno. Oltre a questo, aveva il compito di tenere il giardino sgombro dalle erbacce e di mantenere il dojo sempre pulito. In quanto straniero in Cina, incontrò qualche problema nell’imparare la lingua e si trovò costretto a condurre una vita riservata per un periodo che gli sembrò un’eternità. I primi anni furono difficili per Higaonna e provò spesso il desiderio di ritornare nel regno delle RyuKyu, ma resistette. Talvolta, quando aveva nostalgia, ripensava alla poesia che il suo senpai ed i suoi amici avevano composto in occasione della sua partenza dal porto di Naha.

 

Poesia

Shinubi Shinubushiya Tarun Shinubushiga

Shinubaran Shinubi Sushiru Shinubi

Interpretazione

Chiunque riesce a essere paziente in circostanze ordinarie.

Ma la vera pazienza consiste nel sostenere l’insostenibile.

Quando infine fu introdotto allo studio dei fondamentali kata kaishu (esercizi con la mano aperta) sanchin, Seinchin e Shiisouchin, Higaonna si allenava così duramente che spesso arrivò a ferirsi e addirittura a lamentare fuoriuscite di sangue nell’urina. Con il passare del tempo e il migliorare delle sue capacità, gli vennero insegnati i più avanzati kata Seisan e Pecchurin. In quasi dieci anni di indefessa applicazione, Higaonna arrivò a padroneggiare una vasta gamma di tecniche, incluso il segreto, keiiken, l’uso degli attrezzi per l’allenamento del chuan fa cinese originale: il chishi (bastone grosso con peso all’estremità), il tetsurin (cerchio di ferro), il sashi (manubrio di pietra o ferro), il kami (pesanti vasi di terracotta), il sashisi (grosso peso di pietra) e gli ishi-geta (zoccoli di pietra). Nei suoi molti anni di studio costante, il corpo di Higaonna subì una trasformazione completa prima di poter ricevere lo shihandai menkyo (diploma di maestro insegnante). Si racconta, in proposito, che Higaonna fosse in una tale condizione fisica che il suo corpo sembrava scolpito nella roccia.

Bubishi

Malgrado a Okinawa non avesse avuto occasione di ricevere un’istruzione formale, nessuno meglio di Higaonna capì l’importanza di una buona educazione. Pertanto i applicò diligentemente a studiare il confucianesimo e le tattiche Sun Zu (stratega militare del V secolo a.C.) in rapporto al  chuan fa che aveva imparato a Fuzhuo. Tra i numerosi libri che lesse, il suo preferito fu il Wu Bei Zhi (Bubishi) e in particolare il capitolo dedicato agli otto precetti del pugno. Attraverso il Bun bu Ryo do (studio unificato del fisico e del filosofico) Higaonna comprese che l’autentica arte marziale non può essere ottenuta con il solo allenamento fisico senza lo studio spirituale: i due sono inseparabili. Arrivato a realizzare l’essenza delle arti marziali, Higaonna tornò a Okinawa. Sebbene riluttante a lasciare i suoi amici ed il suo maestro Wai Xinxian, dieci anni lontano da casa erano un tempo sufficientemente lungo e così, nel pieno della sua forma, Higaonna decise di fare ritorno a Okinawa.

Nel contempo il governo Meji dichiarò ufficialmente il regno Ryukyu parte del proprio dominio dando disposizioni di chiusura dei rapporti con ogni altro paese.

In particolare tra il 1872 ed il 1879 furono aboliti i tributi verso la Cina , sostituito il calendario Meji al posto del calendario cinese, riformato il sistema di governo,  giustizia e scolastico sino a prevedere gli scambi di studenti con Tokyo anziché con Pechino.

Come fu chiarito subito agli isolani tali inflessibili strategie spazzarono via centinaia di anni di cultura, un sistema sociale co tutti i privilegi previsti e deposto il loro re. Persino le scuole che insegnavano filosofia cinese chiamate hira-gakko, furono sostituite da scuole giapponesi Yamato.

In Cina Higaonna  si era via via sempre più scoraggiato riguardo al deterioramento delle condizioni della sua terra. Il suo sogno era tornare un giorno ad Okinawa ed insegnare alle giovani generazioni il valore dell’addestramento nelle arti marziali e gli ideali confuciani.

Il ritorno a casa di Higaonna coincise con un periodo di caos completo, in cui la transizione di Okinawa aveva già auto luogo. Fu sopraffatto da un acutissimo pessimismo rendendosi conto che le cose non sarebbero più state come prima. Il suo pessimismo crebbe fino a che un’intensa depressione lo portò a rintanarsi nei meandri del distretto Tsuiji  (a luci rosse) di Naha per dimenticare se stesso.

In quel periodo molti giovani di entrambi i versanti di Naha vennero a sapere chi era Higaonna  e, malgrado la sua sventurata condizione, rispettavano il suo rango e desideravano ardentemente imparare il to-te da lui. Poiché non forniva a nessuno i suoi insegnamenti, Higaonna divenne noto nel distretto Tsuji come un vero “bushi segreto”.

Kanryo, iniziò ad insegnare Naha-te al pubblico in 1905 nella scuola di Naha e fu notato per il suo potente Sanchin Kata. Gli studenti raccontarono che il pavimento in legno si surriscaldava al contatto con i suoi piedi.

Si narra di un giornalista che dopo aver assistito ad una dimostrazione del kata Sanchin dei giovani studenti di Higaonna, rimase profondamente colpito nel modo in cui essi muovevano i fianchi, contraevano i muscoli e respiravano.

 

Chōjun Miyagi

Il seguente epigramma fu scritto dal giornalista in quella occasione:

Toshu kuken hatsukaminari wo toriosou

Interpretazione

Un rombo di tuono, che cattura la prima saetta del lampo con le mani vuote.

Il suo allievo Chōjun Miyagi, fonderà poi in seguito il Karate Gōjū ryū. Miyagi Sensei, per descrivere la sua interpretazione di Naha-te, selezionò il termine adatto dal terzo dei suddetti precetti. Il passaggio dice : Howa Goju  o donto su (inspirare rappresenta la morbidezza / espirare rappresenta la durezza) e il terzo termine Goju diventò il nome ufficiale che definiva la tradizione che Miyagi Sensei andava propagando. Questa fu la nascita del Gojo-Ryu e Miyagi Sensei non immaginò neanche quanto significativo sarebbe diventato questo termine.

Higaonna Kanryo morì il 15 dicembre del 1917. Fu amato dai suoi studenti come un padre. Il suo spirito rimane negli insegnamenti che ha tramandato e il suo nome vivrà per sempre negli annali del karate. All’ alba di questo secolo, Higaonna Kanryo fu l’uomo che, nel distretto di Naha e dintorni più di ogni altro restituì soffio vitale ad una tradizione trascurata.